Evento Accreditato – Laboratorio: Le tecnologie ICT per le professioni di cura degli ortottisti (seconda parte): percorsi terapeutici a confronto nella riabilitazione visiva in ipovisione – SABATO 27 novembre 2010 – ore 10:00
ABSTRACT
La prima legge che ha introdotto in Italia il concetto di prevenzione della cecità e ha formalizzato la riabilitazione visiva degli ipovedenti è la n. 284 del 28 agosto 1997, che ha istituito i Centri di Riabilitazione Visiva. L’operatore della riabilitazione visiva è l’Ortottista assistente di oftalmologia come da profilo professionale DL 14 settembre 1994, n. 743. Con la riabilitazione visiva il paziente ipovedente apprende le strategie di utilizzo del residuo visivo attraverso il corretto movimento degli occhi e della testa e un armonico atteggiamento posturale, consentendo l’ottimizzazione della funzione visiva residua in tutti i suoi aspetti. Si tende infatti, da parte sia degli operatori sia dei pazienti, a sopravvalutare le abilità visive connesse alla lettura rispetto alla capacità di seguire oggetti in rapido movimento, a valutare distanze e velocità, a equilibrio e orientamento, alla coordinazione occhi/mano e occhi/movimento del corpo, alla visione periferica, e al contatto emotivo attraverso gli occhi. In sede valutativa, l’ortottista studia le potenzialità motorie e sensoriali del paziente: modalità di fissazione, motricità oculare (duzioni e versioni, convergenza, saccadi, inseguimento), binocularità, fusione, stereopsi, dominanza oculare, coordinamento oculo-manuale. Quindi formula un proprio programma di riabilitazione visiva al fine di rieducare la visione residua per ottenere un miglioramento funzionale dei movimenti oculari, della coordinazione oculomanuale e delle capacità di discriminazione. L’esercizio terapeutico (ri-educazione) dovrà partire dai bisogni e desideri del paziente senza prescindere dalla sua consapevolezza, dalla collaborazione attiva, e dalla motivazione (piacere) nei confronti dell’attività che gli viene proposta. Questa è la differenza tra stimolare e riabilitare un ipovedente. Attraverso il suo operato nei centri di ipovisione e nelle strutture di riferimento per disabilità visive, l’ortottista può valutare la condizione visiva del paziente ed inoltre verificare le necessità dello stesso e le difficoltà che riscontra quotidianamente, al fine principale di portarlo alla condizione di massima autonomia possibile, attraverso percorsi riabilitativi o di istruzione all’utilizzo di ausili, oltre che consigli ed informazioni indispensabili per lo svolgimento delle attività quotidiane.
Ore 9.00:
“Organizzazione ed esperienze del Centro Ipovisione dell’Ospedale G. da Saliceto – Piacenza”
Giovanna Lo Monaco
Ore 9.45
“ Eye Pad, ETG Trainer, MP1: sistemi sinergici al servizio dell’ipovedente”
Federico Bartolomei
Ore 10.30
“Organizzazione dell’Ambulatorio di Ipovisione dell’ASL di Rimini
Valentina Mancini
Ore 11.15
“Ipovisione a Cesena: l’equipe riabilitativa e la rete assistenziale”
Mariateresa Tartaglia
Ore 12.00
Discussione e chiusura dei lavori